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Le nuove sfide poste dall’Unione Europea
Lo scenario economico
A causa della costante inflazione e della conseguente riduzione dei consumi e delle produzioni, il 2023 è stato un anno caratterizzato da un generale andamento negativo per la maggior parte dei settori relativamente ai diversi indicatori economici (come PIL, Export, ecc). Gli unici settori che hanno registrato un aumento sono i settori trainanti l’economia italiana, ovvero quello dei servizi e quello delle costruzioni.
Per quanto riguarda il settore del packaging e della produzione di imballaggi, nel 2023 è stato registrato un calo pari al -0,9% rispetto a tutto il manifatturiero, dovuto in parte ancora alla scia del rincaro delle materie prime del 2022, che ha portato le aziende a fare grandi scorte di materiali e a trovarsi ancora enormi volumi di magazzino nel 2023 con la conseguente contrazione degli ordinativi. Gli unici settori in cui il packaging non ha registrato cali di produzione sono il farmaceutico e il pet food, settori sempre in costante crescita negli ultimi anni.
Le nuove sfide secondo il regolamento UE
Per stare al passo con i tempi è necessario che tutto il settore del packaging si rinnovi dall’interno: sperimentazione e ricerca devono essere i primi obiettivi di ogni azienda di imballaggi che vuole crescere e competere nel mercato del 2024 e in quello futuro.
Ormai già sappiamo che è entrata in vigore la nuova Tassonomia UE, un regolamento complesso e dettagliato che va a toccare tutti i settori economici, istituendo criteri tecnici di sostenibilità che coinvolgono l’intera filiera produttiva, dai fornitori di materie prime, alle aziende di produzione, fino ai clienti finali.
I temi della sostenibilità ambientale e dell’ecologia sono, dunque, fondamentali in un settore come questo e la prima grande sfida sarà ricercare materiali nuovi e innovativi che siano performanti, riciclabili e al tempo stesso accessibili economicamente. L’azienda dovrà conciliare le esigenze del cliente, legate più all’aspetto estetico e sensoriale, con l’effettiva sostenibilità dei materiali utilizzati e con le esigenze di performance del packaging, come quella di garantire l’integrità del prodotto (caratteristica imprescindibile nel settore farmaceutico e alimentare).
La seconda grande sfida è la ricerca di materie prime (come inchiostri, solventi e colle) che siano sostenibili in tutta la loro filiera, dalla produzione al loro smaltimento, ma che soddisfino al tempo stesso le richieste dei clienti e i criteri di tossicità imposti dai vari Paesi.
Un’altra grande sfida è garantire la sostenibilità anche nella produzione e nei processi che trasformano le materie prime in prodotti finiti. Per fare un esempio, la carta è uno dei materiali che ha il maggior favore del pubblico in tema di ecologia e riciclabilità ed effettivamente soddisfa molti dei criteri richiesti dal Regolamento UE. La vera sfida di questo settore, tuttavia, è proprio la produzione: l’industria cartiera è una delle più energivore e i costi dell’energia necessaria per produrre e successivamente riciclare sono ancora molto alti e lontani dagli obiettivi della Tassonomia.
Il ruolo chiave dell’informazione alle aziende e ai consumatori
Negli anni si sono sviluppati imballaggi sempre più complessi, sia in quantità che in qualità, con l’utilizzo di materiali compositi, e ci si è allontanati molto da quelli che sono i criteri di sostenibilità. I consumatori stessi, sebbene sensibili al tema dell’ecologia, sono confusi di fronte a questi imballaggi e non sanno come smaltirli.
I nuovi obiettivi, dunque, sono quelli di ridurre gli imballaggi in quantità e in volume, di renderli più semplici e di dare informazioni più chiare sullo smaltimento del prodotto. Secondo il Regolamento UE è fondamentale che gli imballaggi siano anche riciclabili e che la produzione riduca notevolmente le emissioni di CO2.
E’ evidente che per rispettare la nuova normativa le aziende debbano considerare grandi investimenti, secondo un piano preciso che avrà sicuramente bisogno di qualche anno per potersi realizzare. Tuttavia, non bisogna vedere queste sfide future solo come dei costi fine a se stessi, ma come opportunità di crescita e di competitività sul mercato, che sarà sempre più attento al futuro del nostro pianeta.
Gli strumenti per realizzare i progetti futuri
Controllare tutta la filiera produttiva, dai fornitori di materie prime ai clienti finali utilizzatori del prodotto, è davvero complesso e per poter avere tutto sotto controllo è necessario dotarsi degli strumenti giusti. Il sistema ERP gestionale dell’azienda deve essere specifico per le esigenze delle imprese di imballaggi, deve saper gestire correttamente i dati di produzione, di stock, di supply chain e d’ora in poi anche di sostenibilità.
Il nostro ERP Edigit si è evoluto a tal proposito da verticale di settore a una vera e propria suite, che gestisce in modo integrato tutti i processi aziendali, dal controllo dei materiali fino ad arrivare al consuntivo, passando per la creazione di preventivi, offerte e distinte di lavorazione.
Il controllo di gestione è una funzione di supporto fondamentale per analizzare i processi delle diverse attività produttive e facilitare il raggiungimento degli obiettivi aziendali tramite interventi di pianificazione e di programmazione. Tutti i dati presenti nei software gestionali produttivi o di contabilità verranno organizzati in maniera efficace, consentendo così di analizzare risultati sempre aggiornati e di far risaltare immediatamente le criticità e i punti di forza del proprio business.
Solo con l’utilizzo del gestionale corretto l’azienda potrà semplificare la raccolta dei dati necessari per la rendicontazione all’UE e ottenere le diverse certificazioni di sostenibilità.
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